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MARIO GIACOMELLI (1925-2000)
SCANNO 1957-9

Fotografia, mm 298×388

Fotografia originale in bianco e nero firmata a penna dall’Artista nella mascherina del passpartout. Al retro il timbrata e titolata al verso ”Scanno” con la firma di pugno di Giacomelli.

Come rileva Enzo Carli nella sua pubblicazione “Mario Giacomelli realizza la serie fotografica su Scanno tra il 1957 e il 1959; in un periodo storico caratterizzato dalla querelle sul Meridione d’Italia. Questo paesino abruzzese era già stato meta di fotografi illustri tra i quali il grande Henri Cartier Bresson, attratti dalla semplicità e naturalezza dei personaggi che popolavano questo povero paese del sud, abitato da vecchi e vecchine, figure lontane avvolte nei caratteristici tabarri. Giacomelli non ha realizzato con le sue fotografie un’indagine sociale né un’operazione di maquillage fotografico, bensì una trascrizione poetica di una vita che pulsa al ritmo di una memoria antica. E qui più che mai bisogna tener conto del punto di vista di Giacomelli al quale Scanno ”appare” improvvisamente come quella entità reale idealizzata nella sua memoria, che ritrova con tanta forza al punto che, appena arrivato a Scanno, dalla fretta e dall’entusiasmo di fotografare, si lancia con irruenza dalla macchina guidata dall’amico Renzo Tortelli, provocandosi escoriazioni al ginocchio”.

La fotografia “Il bambino di Scanno” è diventata una sorta di icona della cultura abruzzese. Lo scatto è esposto al Museo d’Arte Moderna di New York (MoMA) e risale al 1957; ritrae quattro donne in costume tradizionale, ma l’unico soggetto a fuoco è un bambino, che procede con le mani in tasca e con un modo di camminare che sembra da adulto.

Firmata a pennarello, in basso a destra. Pubblicata in Enzo Carli, ”Giacomelli. La forma dentro. Fotografie 1952-1995”, catalogo della mostra di Senigallia, Rocca Roveresca 1995

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