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MARIO GIACOMELLI (1925-2000)
IO NON HO MANI CHE MI ACCAREZZINO IL VOLTO 1961-63

Fotografia, mm 400×300 circa

Fotografia originale in bianco e nero firmata di pugno al verso con il timbro dello studio Giacomelli e il doppio timbro del titolo della serie. Icona della serie “Io non ho mani che mi accarezzino il volto”.

Il titolo si ispira a una poesia del 1948 di Padre David Maria Turoldo intitolata “Io non ho mani”. Parla di solitudine e alla solitudine si consegnano questi giovani votandosi alla vita religiosa. Ma le immagini restituiscono un’idea di festa, di partecipazione emotiva, in contrasto col titolo.
Giacomelli scriveva: “Nella serie dei pretini ho trovato una dimensione a me sconosciuta, ho spogliato il soggetto dai canoni tradizionali per mettere a nudo l’uomo”.

Enzo Carli, scrive in ”Giacomelli. La forma dentro”: “In una giornata di neve Giacomelli sente che era arrivato il momento dello scatto che avrebbe finalmente dato forma ed immagine alle sue idee e al suo pensiero interiore. I neri delle tonache sono aperti per lasciare gli ultimi spazi all’immaginazione e la deformazione della lunga posa, unita alla particolare angolazione della ripresa, colloca i pretini in uno spazio irreale, senza limiti e riferimenti, come fragili palloncini sospesi. Le fotografie dei pretini in circolo lo porteranno alla notorietà del grande pubblico internazionale”.

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